Bilinguismo: quali vantaggi comporta nei bambini?
22 Marzo, 2021Dalla grafomotricità alla scrittura: la traccia del tuo bambino
29 Aprile, 2021Sappiamo che la postura svolge un ruolo fondamentale nell’acquisizione di una corretta scrittura. Il corretto rapporto tra i vari segmenti corporei permette un movimento maggiormente fluido e coordinato. La postura che noi osserviamo nel bambino di 5 anni si modifica nettamente rispetto a quella assunta dal bambino più grande.
L’evoluzione della postura nella scrittura
Ajuriaguerra ha descritto in maniera accurata l’evoluzione delle regolazioni tonico motorie nella postura. Queste evoluzioni sono a carico:
- della postura
- dell’appoggio
- della stabilità
- della scioltezza.
Postura e appoggio
Tra i 5 e i 7 anni si può osservare che il capo inizia progressivamente ad alzarsi. Inizialmente è tenuto vicino al foglio per visualizzare maggiormente le lettere che non sono ancora state automatizzate. È possibile osservare, inoltre, il capo poggiato sul braccio non dominante.
Tra i 7 e i 12 anni il bambino aumenta l’innalzamento del capo rispetto al foglio o al piano di lavoro e acquisisce una posizione seduta più simmetrica e controllata.
Anche la posizione dell’avambraccio subisce un’evoluzione.
A 5 anni è solitamente poggiato per intero sul piano di lavoro. Raramente possiamo osservare avambraccio e gomito sollevati dal foglio con scarico d’appoggio solo sulla mano. Il polso a tutte le età è solitamente posto all’interno del tavolo per iniziare a scrivere sulla riga. Tuttavia, con il passare del tempo assisteremo a una riduzione della superficie d’appoggio grazie a un raddrizzamento della postura.
Un’evoluzione simile la possiamo osservare anche a livello del polso. Inizialmente la sua flessione porterà a una rotazione interna anche della mano. Intorno ai 7 anni inizierà a essere poggiato per poi sollevarsi di nuovo dal piano insieme all’avambraccio grazie al miglioramento tonico a carico dell’arto superiore.
Stabilità: fissare una postura durante l’acquisizione della scrittura
La stabilità è definita come “la possibilità di fissare una postura o una posizione in certi atteggiamenti” (Ajuriaguerra). Permette, durante l’acquisizione della scrittura, di mantenere stabili il tronco e la mano rispetto al piano di lavoro.
L’atto motorio, dunque, inteso come “attività motoria eseguita intenzionalmente e coscientemente programmata per uno scopo” (R.C. Russo) evolve all’interno dello sviluppo psicomotorio. I movimenti, come vedremo anche in seguito, maturano in successione:
- flesso estensione
- abduzione e adduzione
- rotazione sull’asse
La realizzazione di alcune caratteristiche è fondamentale per l’organizzazione dell’atto motorio. Come una scala, il raggiungimento di un gradino è necessario per poter arrivare a quello successivo.
Anche Russo ritiene che, per acquisire un corretto movimento nella scrittura, sia necessario raggiungere una buona stabilizzazione. Per stabilizzazione si intende “la fissazione del segmento prossimale indispensabile per realizzare un punto fisso per poter articolare adeguatamente il segmento distale che opera l’atto.” (R. C. Russo)
Anche questa competenza migliora con il passare degli anni. Infatti, a 5 anni il tronco risulta instabile e tende a seguire l’andamento della scrittura senza mantenere una sua posizione fissa. È possibile, a questa età, osservare il bambino che si inclina verso la direzione del tracciato. Verso i 10 anni compare la capacità di dissociare il movimento dei distretti distali rispetto a quelli prossimali. Quindi, di mantenere fermo il tronco mentre le dita e il polso si muovono.
Durante il tracciato grafico il polso può modificare lievemente la sua flesso-estensione senza incidere negativamente sulla scrittura. Ciò che invece è fondamentale è la sua stabilità rispetto al piano d’appoggio. Questa sua posizione deve essere fissa ma non eccessivamente rigida. Una vera e propria stabilità globale viene acquisita intorno ai 9 anni.
Scioltezza
Infine, abbiamo la progressione della scioltezza. Le spalle sono posizionate spesso “a gobba” verso i 7 anni per poi ridurre questa caratteristica grazie a una maggiore padronanza nella scrittura.
Anche nelle dita è possibile osservare una diminuzione della flessione dell’indice a favore di una maggiore distensione globale a livello della mano.
Dunque, riassumendo, possiamo concludere che il raddrizzamento progressivo del tronco permette di:
- diminuire l’appoggio sul piano di lavoro dell’avambraccio e del polso
- migliora la stabilità del tronco e delle articolazioni secondarie
- aumenta il rilassamento del cingolo scapolare, del polso e delle dita.
Le progressioni
Tra i movimenti che compongono l’atto scrittorio troviamo i movimenti di:
- inscrizione (il tratto grafico sul foglio e la sua accuratezza)
- progressione (necessari per la rapidità). Questi ultimi si dividono in movimenti di grande e piccola progressione.
Nei movimenti di grande progressione includiamo i movimenti:
- della spalla
- del braccio
- dell’avambraccio
- del gomito
- del polso.
Il gomito è preso come punto d’appoggio attorno al quale avviene il movimento di rotazione dell’avambraccio. Con la crescita del bambino il movimento di grande progressione risulta essere sempre più fluido. Diminuiscono i movimenti a zig-zag a favore di tratti lineari e più controllati. Questo grazie soprattutto alla maggiore stabilità del tronco e a una maggiore dissociazione del movimento del braccio rispetto a quello della spalla.
I movimenti di piccola progressione, invece, riguardano i movimenti:
- del polso
- della mano
- delle dita.
Sono movimenti molto simili a quelli che serviranno per la scrittura definitiva. I movimenti del polso, inizialmente discontinui come quelli del braccio, diventano più coordinati e con meno soste.
Scompaiono a poco a poco i movimenti del gomito che diventa, come abbiamo illustrato in precedenza, un punto di stabilità. Le dita, nel frattempo, iniziano a sviluppare quel movimento di flesso-estensione sullo strumento grafico necessario per organizzare i movimenti distali.
La rotazione della mano attorno al polso, infine, sarà una delle ultime acquisizioni nei movimenti di scrittura e comparirà solo tra i 9 e i 10 anni.
Migliorare, quindi, il controllo posturale durante la scrittura incide positivamente sia sulla qualità del tratto che sulla sua fluidità e velocità!