Il frenulo linguale è una struttura membranosa rivestita da mucosa che si trova sulla faccia inferiore della lingua lungo la linea mediana.
Nei neonati appare più evidente con un’inserzione che arriva quasi fino alla punta della lingua; durante la crescita questa struttura si rimodella e si riassorbe, risultando meno pronunciata anche a causa dell’accrescimento della lingua stessa.

Frenulo Linguale Corto

La normale lunghezza del frenulo consente una buona mobilità della lingua.

La presenza di un frenulo linguale corto può influenzare negativamente numerose fasi dello sviluppo del bambino. La condizione patologica estrema, nota come anchiloglossia, ha un’incidenza compresa tra lo 0.02% e il 4.8% della popolazione pediatrica.

In un primo momento potrebbe risultare difficoltoso per il neonato l’attacco al seno con una conseguente riduzione dell’intake calorico. Da non sottovalutare anche i problemi per le neomamme causati dall’allattamento patologico, rappresentati da dolori al capezzolo, mastiti e ragadi.

Il frenulo nella crescita del bambino

Più avanti nella crescita del bambino, anche lo sviluppo di una corretta deglutizione e la funzione masticatoria potrebbero essere ostacolate da questa condizione patologica. Un frenulo eccessivamente corto, infatti, non consente alla lingua di favorire il passaggio del bolo alimentare e di adagiarsi superiormente sul palato a livello della papilla interincisiva nella fase terminale.

L’articolazione del linguaggio, lo sviluppo dell’occlusione dentale, la respirazione e anche la postura sono tutte funzioni guidate dal corretto movimento della lingua, che possono risultare negativamente influenzate dalla presenza di un frenulo corto.

L’approccio a questa condizione non può discernere da un accurato esame obiettivo da parte del chirurgo e da un team multidisciplinare che permette la valutazione di tutte le funzioni orali coinvolte.

Come intervenire?

In passato la sezione del frenulo linguale corto veniva eseguita direttamente dalle ostetriche in sala operatoria; al giorno d’oggi si tende ad essere più conservativi, motivati dal fatto che la lunghezza ridotta non è sempre sintomo di patologia.

Numerosi sono i sistemi di scoring e valutazione che possono dare un’idea sulla reale brevità patologica; l’indicazione all’intervento chirurgico prende però in considerazione non solo l’alterazione anatomica ma anche la capacità funzionale compromessa.

L’intervento chirurgico viene eseguito in anestesia generale per i bambini più piccolini, oppure in anestesia locale o con una leggera sedazione quando il paziente è collaborante.

Gli strumenti chirurgici a disposizione spaziano tra una vasta gamma di possibilità, dalla lama fredda, al bisturi elettrico o il più recente utilizzo del laser CO2. La scelta finale resta in mano al chirurgo in base alla sua esperienza e alla valutazione del singolo caso.

Le tecniche chirurgiche vengono scelte in base alla lunghezza del frenulo: si può eseguire la frenulotomia, sezione con forbici del frenulo nei casi più semplici; la frenulectomia, cioè la completa asportazione della banda fibrosa; oppure la frenuloplastica, nei casi più complicati dove c’è la necessità di un allungamento del frenulo stesso.

Conclusioni

Le complicanze sono abbastanza rare, tra quelle più comuni si può avere il sanguinamento, le infezioni, la deiscenza. La recidiva di patologia e la conseguente necessità di reintervento possono essere evitate grazie a una corretta indicazione del timing dell’intervento e del tipo di tecnica chirurgica da eseguire.

Risultati positivi si possono valutare già nelle prime fasi post-operatorie. L’aumentata motilità della lingua favorisce nel neonato un corretto allattamento e una riduzione della sintomatologia materna, mentre nel bambino più grande permette una migliore articolazione del linguaggio e la pronuncia di suoni come N, D e T.

L’approccio multidisciplinare e la collaborazione tra il chirurgo, il logopedista e tutti gli specialisti sono necessari per l’inquadramento clinico e le giuste indicazioni terapeutiche.