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Che cos’è il Disturbo di Coordinazione Motoria?
Il Disturbo di Coordinazione Motoria (DCM) è un disturbo del neurosviluppo facente parte del gruppo dei disordini motori secondo il DSM-5. Il DSM 5 è il manuale necessario a definire i criteri per fare una diagnosi.
Un altro termine associato al DCM è l’etichetta definita Disturbo di sviluppo della coordinazione (DCD). Si parla di DCM (o DCD) in tutti quei casi in cui si osserva:
- una prestazione inferiore rispetto a quella attesa per l’età cronologica nelle competenze grosso e fine motorie
- lentezza, goffagine e scarsa agilità/fluidità del movimento
- interferenza del disordine nell’apprendimento scolastico, nelle attività di vita quotidiana, nel gioco
- assenza di disabilità intellettiva, visiva o condizioni neurologiche
È necessario chiarire che, numerosi studi, hanno confermato che non si tratta di un disturbo che colpisce la sola esecuzione dei movimenti. Sono coinvolte infatti anche la pianificazione, la rappresentazione e la programmazione degli stessi che portano a una successiva difficoltà di organizzazione spazio-temporale.
I sintomi
Uno dei primi campanelli d’allarme che può allertare i genitori di un bambino con Disturbo di coordinazione è il ritardo nell’acquisizione delle tappe motorie.
All’anamnesi si riferisce spesso la mancata comparsa della quadrupedica come primo spostamento autonomo o un ritardo nell’imparare a camminare. Successivamente, con l’ingresso alla scuola materna, le insegnanti potrebbero osservare un andamento differente del bambino rispetto ai coetanei. “Il bambino non vuole colorare, non riesce a terminare il lavoretto dato nei tempi stabiliti, non segue le mosse del balletto scelto per la recita”.
Con l’aumentare dell’età e delle competenze richieste il bambino potrebbe iniziare a dimostrare difficoltà:
- nella vestizione/svestizione soprattutto nelle allacciature, nel trovare il verso giusto dei vestiti e nella sequenza di azioni da seguire
- nel ritaglio, nell’andare in bicicletta, nelle attività costruttive, nei puzzle, nell’infilare perline o nel semplice riprendere una palla dopo che gli è stata lanciata
- nel mangiare soprattutto nell’utilizzo adeguato delle posate
- nelle attività di igiene personale come rispettare le sequenze motorie per lavarsi le mani o i denti
- nell’apprendimento scolastico in particolar modo nella scrittura e nell’organizzazione spaziale
È possibile, inoltre, osservare in questi bambini una lateralità non ben definita.
Disprassia e disturbo di coordinazione motoria
La disprassia rientra nei disturbi della coordinazione motoria. Tuttavia è necessario fare una distinzione in quanto con il termine disprassia si intende l’incapacità/difficoltà di eseguire e pianificare atti motori finalizzati a uno scopo specifico e intenzionali.
Questo significa che il bambino con disprassia potrebbe non essere goffo nella corsa o nei movimenti grossomotori ma avere una performance deficitaria in attività motorie finalizzate (forbici, scrittura, disegno, gesti con e senza oggetto..)
Cosa fare?
Osservando accuratamente i campanelli dall’allarme offerti dal proprio bambino già in età precoce ci si può rivolgere ad un’equipe specializzata. L’equipe svolgerà una valutazione necessaria per creare un intervento mirato.
L’obiettivo principale sarà quello di sostenere il bambino per raggiungere una maggiore autonomia nella vita quotidiana, nelle attività del tempo libero e in quelle scolastiche.
Fondamentale non dimenticare mai lo stato emotivo di questi bambini. È necessario supportarlo costantemente al fine di non fargli vivere una continua frustrazione e senso di insuccesso in tutto ciò che fanno.
Accoglierlo, guidarlo, comprenderlo. Sono queste le chiavi della vittoria.