Bambini parlatori tardivi: cos’è e come evolve il ritardo di linguaggio
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12 Giugno, 2020Ne sentiamo parlare spesso in ambito didattico quando arriva il momento in cui il bambino deve saper impugnare bene la matita per disegnare, la penna per scrivere, quando deve sapersi abbottonare un giacchetto o allacciare le scarpe. Vi spiego la motricità fine e le prensioni.
Ma che cos’è la motricità fine?
La motricità fine è la capacità di avere il controllo motorio sui muscoli delle mani e delle dita. Sui muscoli di piccola dimensione deputati per i movimenti più fini. Questi movimenti richiedono un alto livello di attenzione e una buona coordinazione occhio-mano.
Come abbiamo già detto per lo sviluppo della motricità grossolana, anche la motricità fine, getta le sue basi nelle primissime fasi di sviluppo del bambino.
Allora andiamo a scoprire insieme dove inizia questo meraviglioso percorso. Dove e quando il bambino inizia a posizionare il suo primo mattoncino della torre.
Dai riflessi alla prensione volontaria
I primi movimenti del neonato sono causati dai riflessi primari. Una delle più importanti reazioni prensili si chiama “grasping palmare”. È caratterizzata dalla chiusura delle dita sull’oggetto che è fatto scivolare sul palmo della mano del neonato.
Questo riflesso scomparirà intorno al terzo mese e si ipotizza sia alla base dello sviluppo della prensione volontaria.
A 3 mesi
Le mani iniziano ad aprirsi e chiudersi grazie alla scomparsa graduale del riflesso del grasping e si congiungono sulla linea mediana del tronco. La linea mediana è la linea immaginaria che divide in due parti uguali il corpo. Alla fine del terzo mese il bambino inizia ad allungare le braccia per cercare di afferrare un oggetto con un approccio definito “a spazzola”. In questo tipo di approccio è coinvolta solo l’articolazione della spalla.
Intorno ai 4/5 mesi
Migliora la coordinazione occhio mano. Il neonato perfeziona la sua funzione visiva e aggiunge all’osservazione dell’oggetto, quella dei movimenti della mano. Gli oggetti sono afferrati intenzionalmente e mantenuti con entrambe le mani. Ancora risulta difficile il rilascio volontario che comparirà verso la fine del quinto mese. La prensione prende il nome di “cubito palmare” in quanto avviene tra mignolo e palmo della mano. In posizione supina il neonato assume la più funzionale prensione dell’oggetto e la capacità di portarselo verso la bocca.
Tra i 6 e i 7 mesi
Riesce a mantenere un oggetto in una mano e uno nell’altra. Riesce a riprenderlo nel caso in cui cadesse e a passarselo da una mano all’altra. La prensione è definita “palmare semplice o medio-palmare” perché ora l’oggetto è mantenuto tra mignolo, anulare, medio e palmo della mano. Diventerà “pluridigitale” tra il 7° e l’8° mese. Il reaching verso l’oggetto prende il nome di “approccio a rastrello” con la partecipazione del gomito oltre che della spalla. La sua funzione visiva gli permetterà di osservare un oggetto caduto all’interno del suo campo visivo.
La comparsa della presa “a pinza”
Lo sviluppo della prensione denominata “a pinza” svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo della motricità fine del bambino. Sarà una delle acquisizioni che gli permetterà di ottenere una prensione corretta della matita durante il disegno e, soprattutto, della penna durante la scrittura.
A 9 mesi
il bambino inizia a inseguire visivamente e a modulare i suoi movimenti per afferrare un oggetto in movimento. È in grado di posizionare lo sguardo sulla possibile posizione che occuperà un giocattolo che sta cadendo, anche al di fuori del suo campo visivo. L’articolazione del polso inizia ad essere utilizzata per l’approccio verso l’oggetto che diventa “diretto”. Il bambino raggiunge la capacità di riuscire a prendere piccoli oggetti attraverso l’opposizione di pollice e falange inferiore dell’indice grazie alla prensione chiamata “pinza inferiore”.
A 10 mesi
La pinza da “inferiore” diviene “media” in quanto gli oggetti di piccole dimensioni sono presi tra pollice e falange media dell’indice.
A 12 mesi
Un importante parametro di osservazione e di indagine sul corretto sviluppo del bambino è la comparsa della “pinza superiore”. Questo tipo di prensione è caratterizzata dall’opposizione del pollice e della falange superiore dell’indice. II movimento di allungamento del braccio e quello di afferramento della mano sono maggiormente coordinati. La chiusura della mano inizia a compiersi prima che viene raggiunto l’oggetto.
La chiave per il successivo sviluppo
Queste fasi rappresentano le primissime tappe fondamentali per permettere al bambino, successivamente, di sviluppare al meglio la motricità fine.
I movimenti, con il tempo, miglioreranno in precisione e destrezza. Saranno la chiave per acquisire una corretta prensione dello strumento grafico nella scrittura. Inoltre, serviranno per diventare autonomo nelle attività di vita quotidiana, per sviluppare una migliore coordinazione oculomanuale e per migliorare la creatività.
Quello che avviene in modo naturale nel primo anno di vita è rinforzato da tutte quelle attività finemotorie che il bambino sperimenterà attraverso il gioco.
Rinforzare la motricità fine significa donare al proprio bambino un’abilità fondamentale per la propria crescita.
Bibliografia
Sheridan M., dalla nascita ai cinque anni le tappe fondamentali dello sviluppo, Raffaello Cortina Editore
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