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“Credo abbia un disturbo dell’attenzione, passa sempre da un gioco a un altro!”
“Capita che non voglia portare a termine l’attività!”
Questi commenti vengono spesso rivolti dai genitori che si preoccupano di quelle che pensano essere difficoltà di attenzione dei propri figli. È normale che il grado di concentrazione sia maggiore man mano che il tempo passa. Andiamo ad approfondire i Tempi di attenzione nei bambini da 0 a 8 anni.
Cosa intendiamo per attenzione?
In questo articolo per attenzione non si intende semplicemente la capacità di stare attenti e concentrati, ma qualcosa di più complesso. Negli ultimi anni, infatti, si parla di Funzioni Esecutive, con cui intendiamo (semplificando) un insieme di processi che interagiscono tra loro. Questi processi ci consentono di avviare, regolare, controllare, coordinare, monitorizzare, programmare pensieri e azioni. In altre parole, le funzioni esecutive sono deputate a
- avviare l’azione
- sostenerla nel tempo
- autoregolarsi e inibirsi (controllare i pensieri, le azioni e l’emotività)
- passare velocemente da un compito all’altro
- rielabe usarle nuovamente
Già da questa definizione si capisce quanto sia complesso “stare attenti” e di quanto tempo serva al bambino per maturare queste abilità.
I tempi di attenzione nei bambini
Ma quale dovrebbe essere il tempo in cui rimane concentrato alla sua età? Vedremo adesso quali sono in media i tempi. Ricordatevi sempre che ogni bambino è diverso e queste sono solo delle finestre entro cui il bambino può muoversi, e non dei rigidi cassetti. Anzi, forse scoprirete che addirittura avete sottovalutato vostro figlio e che ha dei tempi di attenzione migliori di quello che pensavate.
Nel primo anno di vita
Durante il primo anno di età, il bambino è catturato dapprima dai movimenti delle sue manine, e man mano che la sua visione migliora anche da ciò che si muove intorno a lui. Poi imparerà a manipolare oggetti, lanciandoli, sbattendoli e muovendoli. La sua attenzione sarà quindi molto labile e breve.
18 mesi
A un anno e mezzo circa i tempi di attenzione sono ancora molto brevi. Si parla di circa 30 secondi, 1-2 minuti al massimo mettendo in sequenza più attività.
2 anni
A due anni un bambino riesce a stare attento e concentrato circa 2 minuti. Questi due minuti però non sono da considerarsi in autonomia, perché lui ha bisogno di condividere con l’adulto ciò che gli interessa, e sarete voi a dover dargli massima attenzione, che lui vi chiederà spesso e volentieri.
3 anni
A tre anni un bambino può rimanere concentrato e tra i 3 e gli 8 minuti, soprattutto se è molto interessato a un’attività.
3 anni e mezzo
Intorno ai tre anni e mezzo un bambino può arrivare anche a 15 minuti di attenzione, soprattutto se c’è accanto a lui un adulto che può lo aiuta a mantenerla. Ad esempio, un bambino che si interessa ad un libro da solo, potrebbe perdere l’attenzione dopo 3 minuti. Ma se accanto a lui c’è mamma o papà che commenta le immagini, legge la storia, gli fa domande, l’attenzione magicamente si dilata e aumenta. Osserviamo quindi come il bambino ancora non sia autonomo ma ha bisogno di mantenere alta la motivazione per continuare a rimanere attento.
Tempi di attenzione nei bambini di 4 anni
A quattro anni i bambini iniziano ad arrivare in autonomia verso gli 8 minuti di attività. Alcuni bambini possono anche arrivare a 15 minuti se sono catturati e molto presi dalla novità.
5 anni
Verso i 5 anni se il compito è svolto in autonomia ed è molto accattivante per loro, possono stare attenti per 10-15 minuti. Addirittura, possono anche svolgere un compito dato dall’adulto fino a 5-6 minuti.
6-7 anni
Nella fascia di età tra i 6 e 7 anni, i bambini possono mantenere viva l’attenzione in maniera volontaria per quasi 15-20. Ricordiamoci che a questa età inizia la scuola primaria. cosa significa questo? Che quando proponete i compiti ai vostri bambini, ricordatevi che dopo 15-20 minuti è bene interromperli, dare una pausa e poi eventualmente ricominciare.
8 anni
Dopo gli 8 anni, un bambino può effettivamente iniziare ad avere allenato buone capacità di attenzione. Può infatti concentrarsi su un compito per 25-35 minuti. Quindi anche per i bambini di questa età è importante non prolungare troppo la durate dei compiti scolastici e fare pause ogni mezz’ora circa.
Cosa influisce sull’attenzione?
Ci sono delle variabili da tenere in considerazione per far sì che la concentrazione rimanga stabili o che si “rovini”
- La motivazione verso quella attività, come detto sopra, aiuta a rendere il bambino più interessato a restare attento.
- La capacità dell’adulto di coinvolgere il bambino, gli consente di dare più significato a quell’esperienza.
- Le preoccupazioni e lo stato emotivo del bambino possono invece far distrarre il bambino.
- Un ambiente rumoroso o con troppi stimoli può far distrarre il bambino.
Ricordatevi che prima di usare definizioni importanti come “iperattività” o “disturbo dell’attenzione” si deve passare per una valutazione di specialisti, che esamineranno se il bambino soddisfa effettivamente i criteri diagnostici.
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